WINDS OF NEPTUNE: Winds Of Neptune
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12/12/2025I Winds Of Neptune sono la Detroit che non ti aspetti! Trio fuzz rock che ha catturato l’attenzione dell’etichetta Small Stone Recording. Nati senza nome, da incontri jam. Hanno una scrittura legata a racconti fantasy. La traccia d’apertura si ispira al film ‘Il Labirinto del Fauno’ di Guillermo del Toro. Esordio dalla struttura compositiva dei primi Black Sabbath, con ritmo più veloce. Per la combinazione con lo stoner potrebbero essere “accostati” agli statunitensi The Obsessed, ma i WON privilegiano suoni saturi, addensati e caldi. Segni distintivi: fitti spiazzamenti da “Electric Funeral”, tipici dei pionieri di Birmingham, con passaggi a “briglia sciolta” e/o allentata, per generare improvvisazioni controllate. In “Gas Giant” cavalcate appaganti sono combinate con frenate, rallentamenti dell’assetto, con potenza e leggerezza (controllo e armonia) e dal finale dal ritmo serrato in batteria. Atmosfera epica evocativa della “Cavalcata” di Morricone in “La Cacciata”: spazi aperti, solitudine, polvere, contrappunti di silenzio, cori come soffi di vento e ritmi incalzanti, ma senza gli effetti da frusta/flauto/tromba. Chitarra, basso e batteria creano gli espedienti per generare un “involucro gassoso” evocativo e la voce stoner di Ross Westerbur si cala perfettamente nella “scenografia musicale”. Fischi come frammenti di meteoriti lunari da schivare nella traccia “Temporal Mutant”. Quest’ultima, assieme a “U.S.L.”, le più stoner rock. Riff “viziosi”, sui passi dei Sabbath in “So Sayeth The Mouth Of The Void”, traccia che collima in territori psichedelici. Diventano lisergici, smossi da brezza lenta e avvisaglia alla Hendrix nella bonus track “The Fitz”. Più tipico il riff retrò, dall’essenza hard rock, che governa “Queen Of Sumatra”. Quando agiscono a briglia sciolta sono molto interessanti.


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